Il solfeggio, innanzi tutto cos’è?
il solfeggio è un esercizio che consiste nella lettura di un pezzo musicale da uno spartito, ma anziché suonarlo su uno strumento musicale (come un pianoforte o una chitarra) viene rappresentato mediante dei movimenti ritmici delle mani e contemporaneamente con la lettura ad alta voce delle note.
Il solfeggio si divide in:
Semplice: lettura di una sola linea pentagrammata in una qualsiasi delle chiavi utilizzabili;
Endecalineo: lettura pianistica, cioè due pentagrammi sovrapposti rispettivamente in chiave di violino ed in chiave di basso;
Setticlavio: lettura di tutte e sette le chiavi del sistema musicale.
Ritmico: privo di note, consiste nella lettura di pattern ritmici.
CANTATO: dove si vanno a cantare le note durante il solfeggio.
Spiegato questo rispondo subito alla domanda: “è importante il solfeggio nel canto?” Assolutamente si, il cantante non è una razza a parte, è un musicista innanzitutto, quindi è fondamentale conoscere la musica. Quando si pensa al canto, si pensa subito al solista che canta un brano e stop, pensate invece ai coristi, soprattutto a chi fa musica a cappella, agli insegnanti di canto, a chi canta in un gruppo ecc…
Per un cantante è importante sapere leggere uno spartito, per non ritrovarsi sempre a chiedere a qualcun altro di aiutarlo a preparare un brano, è importante riconoscere la tonalità e sapere se le note di quella canzone fanno parte del proprio range vocale per non ritrovarsi a cantare note troppo basse o troppo acute, suggerendo così ai musicisti della band una tonalità migliore per la propria voce. Ho sentito molte volte, dire che il solfeggio è la cosa più noiosa che esista, beh dipende ovviamente da come te lo insegnano e da quanta voglia hai di crescere, come in tutte le discipline non si può fare solo la pratica, una buona teoria è alla base di tutto. Un consiglio? oltre al solfeggio affrontate anche tutto ciò che riguarda l’armonia complementare.
…Alessia Magalotti
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